“Il Vulgare Neritino”, vocabolario etimologico del dialetto di Nardò.

Un valore identitario da riscoprire. Il ringraziamento e i complimenti agli autori da parte dell'A.C. Nardò.

13.11.2020

La Copertina de “Il Vulgare Neritino”, vocabolario etimologico del dialetto di Nardò. A destra il Presidente dell'A.C. Nardò Salvatore Donadei.

Nardò 13 novembre 2020.

Il calcio,  lo sappiamo, non è solo un pallone che rotola. E’ emozione, è coinvolgimento, è passione. E’ amore per una maglia  che ti rappresenta. Col calcio, sport popolare per eccellenza, si trasla il legame e lo si ripropone in undici atleti, responsabili del tuo senso di identità, delle tue radici. Il calcio dunque è campanilismo, è terra natìa. Così come lo è il dialetto, linguaggio unico, espressione massima del senso di appartenenza, perché esclusivo, originale, irripetibile, peculiare. Un valore che si succhia col latte materno, ma che purtroppo va scemando, “maltrattato” dai neologismi e soverchiato dalla lingua italiana che ha preso nelle giovani generazioni il sopravvento. Il nostro impegno nel calcio parte anche da questi simboli identitari,  dall’illustre storia che testimonia come Nardò abbia brillantemente disegnato il proprio curriculum sportivo, difeso, con le unghie e con i denti, dai nostri padri. La piccola Nardò che si è confrontata con le grandi piazze è stata un vanto per tutti i neritini, orgoglio di tutta la comunità. Un valore da mettere in vetrina con fierezza, un timbro, come, appunto, il dialetto. Ecco perché accogliamo con gioia la meritoria opera de “Il Vulgare Neritino”, vocabolario etimologico del dialetto di Nardò. Un grandissimo lavoro curato e portato a termine da Enrico Ciarfera e Mario Mennonna. Dodicimila vocaboli, una incredibile ricerca che fa leva sull’esclusivo desiderio di conoscere il passato che ci appartiene. Un sogno per tanti, ma amorevolmente coltivato e ambito dai due autori che sono riusciti a materializzarlo e a consegnarci uno scrigno di pura bellezza, un forziere preziosissimo: il nostro caro dialetto. Linguaggio oggi che, benché ancora principale elemento di comunicazione nella nostra comunità, é scarnito e spoglio, sconosciuto nella sua ampiezza e nella sua rotonda armonia, ma assolutamente da conoscere, conservare e tramandare. “Esprimo totale compiacimento agli autori, da parte mia e di tutta la dirigenza dell’A.C. Nardò, per questo dizionario di straordinaria importanza e bellezza -  queste le dichiarazioni del Presidente Salvatore Donadei -, quest’opera è espressione della neritinità più pura, della storia che ci appartiene e della fierezza e orgoglio con la quale i nostri avi l’hanno tracciata. L’A.C. Nardò attraverso il suo sito ufficiale, volutamente e caparbiamente progettato dal nostro segretario e webmaster Fernando Pero per dare rilievo alla città e a  tutta la storia calcistica granata, ha sin dall’inizio curato anche gli aspetti storici, fotografici e di ricerca. Il nostro sito ufficiale è una fonte unica ed originale e, per ricchezza di contenuti, invidiabile. Il rimando al link https://www.acdnardo.com/conosciamo-nardo---by-p-marzano--f-pero.html una prova nella quale, tra l’altro, sono riportati anche gli influssi del dialetto neritino. Non credo che tutto ciò sia riproposto in altri siti sportivi ufficiali”.  Ecco dunque spiegato il piacere, l’incanto e il gradimento de “il Vulgare Neritino”. Si consegna al futuro ciò che siamo stati, il vissuto dei nostri nonni testimoniato dal nostro dialetto. Un sussulto, “nu scrìddhu” che viene da lontano, del quale oggi ne rimangono solo le “ncummatùre”, ma che ha profondissime “tiricàte”. Siete curiosi di conoscerne il significato? Adesso potete farlo, Enrico e Mario ce ne hanno dato la possibilità.  

 
 
La conferenza dell'A.C. Nardò in video.
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