Quando il calcio è dei bambini, e l’amore per il capitano diventa poesia.
Uno scatto che fa bene al cuore.
Nardò 17 novembre 2025
Stadio Giovanni Paolo II, Nardò.
Ci sono foto che non raccontano solo un momento, ma un sentimento. Questa è una di quelle. Un gruppo di bambini, ieri accorsi numerosi sugli spalti, alza con semplicità fogli bianchi che compongono un messaggio chiaro e diretto: “FORZA D’ANNA”.
E’ un incitamento, oltre che un atto d’amore. È il calcio visto con gli occhi dell’infanzia, dove ogni gesto è puro, dove ogni sguardo è sincero. Quei bambini oltre a tifare stanno comunicando gioia e purezza: stanno partecipando, stanno vivendo lo stadio come luogo di comunità, di gioia condivisa, di emozioni che si intrecciano tra il campo e gli spalti.
E al centro di questo piccolo grande rito c’è lui, il capitano D’Anna, punto di riferimento e simbolo di appartenenza. I suoi occhi incrociano quelli dei piccoli tifosi, e in quel momento il calcio torna ad essere ciò che dovrebbe sempre essere: un ponte tra generazioni, un linguaggio universale fatto di passione e rispetto.
E’ un gesto semplice, ma il calcio vince. E vince anche grazie a questo spirito. Perché quando si sta bene insieme, quando lo stadio diventa casa, quando i bambini cantano e il capitano segna, tutto è più bello.
Il gol è solo la ciliegina. La vera vittoria è questa immagine, che ci ricorda che il calcio è soprattutto partecipazione, identità, emozione. Grazie ragazzi. Grazie capitano.
Grazie a chi crede ancora che il calcio sia, prima di tutto, un gesto d’amore.
Uff. stampa AC Nardò
